“Oriente” è ispirato dal ricordo dei tetti delle pagode visti dall’artista nei luoghi da lei visitati come Laos e la Cambogia. Non ha volutamente utilizzato colori per dare invece risalto a una lavorazione tono su tono, mettendo in evidenza l’altorilievo di linee che si intersecano, create con la tecnica delle “riserve ad acqua”. Linee molto pulite che richiamano l’armonia e il rigore dell’arte orientale. La modellazione a lastre dell’impasto di porcellana è stata eseguita dopo che le stesse lastre erano state opportunamente essiccate; le linee sono state realizzate grazie all’ausilio di un liquido posizionato con pennelli sottili. Questo liquido ha isolato le zone delle linee. Spugnando la porcellana con dell’acqua, le zone delle linee sono rimaste in rilievo, mentre si è creato una sorta di “scavo” ove il liquido non era stato posto. I singoli pezzi sono stati cotti a 980 °C, mentre la cottura con la cristallina, che ha permesso di rendere lucida ed impermeabile la porcellana, è stata effettuata a 1230 °C. I pezzi sono stati poi assemblati fra loro con una colla bicomponente molto forte. Quest’opera è stata selezionata per il “Concorso Lodifaceramica” dell’anno 2008 (tema: “L’alzata da tavola”).