“Desert storm” si ispira ai colori visti dall’artista durante uno dei suoi viaggi nel deserto del Wadi Rum in Giordania. Le tonalità delle rocce, la lucentezza della sabbia, che ha colori veramente caldi, nei toni dell’ocra e dell’arancione, mai visti prima, le sono rimasti nella memoria. Pertanto quando ha pensato ad un vaso da realizzare in paper clay ha subito immaginato le asperità delle rocce dei canyon viste in quel deserto, i colori in movimento, l’aria lattiginosa. Come tecnica ha optato per la leggerezza del paper clay, ossia polvere di porcellana miscelata a carta e acqua. Il composto viene poi posto con un pennello all’interno di una sagoma di cartone opportunamente lavorata e il colore viene inserito preventivamente. La prima cottura in forno elettrico avviene a 980 °C; in questa fase si brucia sia la carta della sagoma in cartone, sia quella contenuta nell’impasto e la porcellana rimane ancora più leggera dell’impasto in porcellana normale. Una seconda cottura a 1230 °C permette alla cristallina di ancorarsi, rendere l’opera lucida ed impermeabile all’acqua.