In “Legame II” l’idea scaturisce proprio dal concetto di unire e legare due o più cose, che siano elementi
di diverso materiale o diverse forme. L’artista vuole creare una sorta di connubio tra elementi astrattogeometrici
e la figura, posti in maniera dinamica spiraliforme; il tutto utilizzando le fasce. Una rivisitazione
dell’arte greca del periodo classico, dove la perfezione del corpo aveva la sua importanza e la scultura
stessa era arricchita da una patina di colore, riproposta in chiave moderna e contemporanea dove l’elogio
del corpo femminile come dea nutrice ha la sua importanza; il seno materno ben in evidenza è fonte di
vita per un futuro da costruire. Ogni elemento della scultura in argilla è stato modellato a mano separatamente
e poi incollato con barbottina, l’equivalente dell’argilla, il tutto messo ad asciugare a temperatura
ambiente e poi cotto ad una temperatura di 900 °C. Infine l’opera è stata patinata a freddo con crema per
lucidare le calzature.