De Rosa ama lavorare la terra anche nel suo piccolo orto perché si stupisce sempre vedendo spuntare
da piccolissimi semi i germogli che crescono. Ed è proprio la modalità di crescita che adotta la natura a
stuzzicare il suo interesse. La crescita, quell’espansione e sviluppo continuo che la natura mette in atto
attraverso la ramificazione, la fioritura, i frutti, i semi, l’impollinazione, nelle sue diverse forme, ispirano
l’artista nella realizzazione delle sue opere. E con la terra “argilla”, gioca a “dare forma”, creando figure
semplici, primarie. Comincia così il gioco tra pieni e vuoti, tra concavo e convesso, tra interno e esterno,
tra vitale e mentale. Il materiale è la carne, la struttura è la coscienza. Utilizza la “trafila” e realizza le sue
“matrici” per delineare e ottenere degli elementi da assemblare in sequenza, lentamente, o meglio ad
una velocità naturale. La matrice modella, condiziona, induce il materiale ad una forma. Il colore è, quasi
sempre, quello della terra al naturale. I colori diversi sono determinati dal tipo di terra utilizzata e dalla
temperatura di cottura, da quelle più basse a legna, fino ad oltre i 1200 °C.