Nella mitologia greca, il vaso di Pandora è il leggendario contenitore di tutti i mali che si riversarono nel
mondo dopo la sua apertura. Secondo il racconto era un dono fatto a Pandora da Zeus, che le aveva
raccomandato di non aprirlo. Pandora, che aveva ricevuto dal dio Ermes il dono della curiosità, non tardò
però a scoperchiarlo, liberando così tutti i mali nel mondo. Sul fondo del vaso rimase soltanto la speranza,
che non fece in tempo ad allontanarsi prima che il vaso fosse chiuso di nuovo. Prima di questo momento
l’umanità aveva vissuto libera dai mali, dalle fatiche o preoccupazioni di ogni sorta, e gli uomini erano
immortali come gli dei. Dopo l’apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato e inospitale finché
Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza. Il lavoro di Battaglini vuole rappresentare
il momento in cui la speranza, sotto forma di luce, rimane ancora accucciata sul fondo della sfera, calpestata
dall’irruenza evasiva dei mali che l’hanno preceduta nell’uscita. Dopo che l’oscurità si è liberata nel
mondo, la sfera bucata trattiene la luce come in un bozzolo, quasi proteggendola. Per l’artista la speranza
nel XXI secolo sembra essere rimasta l’unica cosa a cui affidarsi vista la situazione dell’Europa in questo
momento di crisi in attesa che tutto possa riequilibrarsi.