Il tema dell’“Acqua”, elemento fondamentale per la vita, ha sempre affascinato l’artista. Il mito è denso di
figure allegoriche di dei e semidei legati al mondo liquido. Le Limniadi erano le ninfe dei laghi che, seppur
figlie di divinità, non possedevano il dono dell’immortalità. Immaginare una natura cosparsa di figure allegoriche oggi è molto difficile. Anche se la cosiddetta modernità ha cancellato queste dimensioni, si sente
il bisogno di rievocarle per ricominciare a sognare. Previtali ha immaginato la ninfa come l’esito della fusione
tra uomo e animale: un volto col corpo sfuggente del pesce, un essere fantastico ben proporzionato
e smagliante nella sua definizione cromatica. Per questo ha usato la ceramica maiolicata, una ceramica
lucida, bianca e trasparente. Il modellato è rapido e veloce per conferire freschezza formale e un senso di
non finito dinamismo. Naturalmente le suggestioni sono tante e nel tempo ha cercato di sviluppare altre
soluzioni formali e cromatiche ottenendo varianti di ricerca e cercando di sorprendere e affascinare l’osservatore. All’artista piace sottolineare che la tecnica è al servizio dell’obiettivo finale: non deve essere
necessariamente superlativa ma utile allo scopo. A volte è meglio fermarsi prima.