“Il vento nell’anima” è una scultura in argilla refrattaria cotta con la tecnica giapponese raku. L’opera nasce dall’esigenza di esprimere un sentimento interiore, uno sguardo di fede e fiducia nella vita e in se stessi. L’opera si ispira al vangelo di Matteo 14,22-33, nel quale Pietro riesce a camminare sulle acque poichè ha fede in Gesù, e il suo sguardo è fisso su di lui. La sua fede lo rende capace di ciò che è impossibile, ma il vento è forte e Pietro inizia ad avere paura, la sua attenzione non è più rivolta a quello sguardo, ma al vento e così comincia ad affondare. “Il vento nell’anima”, rappresenta con il suo movimento nero, ottenuto dalla riduzione dell’ossigeno, quello sguardo rivolto al vento, alle difficoltà della quotidianità, ai limiti che paralizzano la persona e che gli impediscono di vivere la propria vita, le proprie emozioni, i propri doni. Il “tocco di luce” creato dalla cristallina craquelé bianca, brilla in un angolo attirando l’attenzione e rimandando a quella fiducia nel volto di Dio, alla fiducia nella vita e in noi stessi, con la consapevolezza che nonostante i dubbi e le insicurezze c’è sempre una speranza e una mano tesa pronta ad afferrarci in un abbraccio.