Una figura femminile che tende a una forte sintesi plastico-costruttiva, nel biancore delle sua parvenza
organica, librata nello spazio circostante con flessuosa emblematicità. La sinuosità della massa plastica è
data dalla definizione precisa e nitida della linea che conduce e guida la materia verso l’astrazione formale.
Questa è l’immagine ideale e archetipica della Vestale che l’artista cerca di esplorare nel suo rapporto
con la spiritualità e la sacralità dell’esistenza. Utilizza una tecnica scultorea che procede sicura e ordinata
arrivando a cristallizzare, nel tempo e nello spazio, la forma nitida e levigata che restituisce il senso della
sua solitudine e della modernità: una Sacerdotessa del nostro presente, custode di verità e di bellezza.
Sopra una struttura di ferro viene modellata la creta fino ad arrivare alla forma/superficie definitiva sulla
quale si applica, secondo delle precise regole, uno strato di gesso per prendere l’impronta (formatura).
Asciutto il gesso viene aperta la forma che è usata per colarci all’interno il cemento che è diventato l’unico
esemplare della scultura definitiva e duratura.