Vaso-scultura in creta rossa realizzata interamente a mano con l’ausilio del tornio manuale. La tecnica di
lavorazione utilizzata è quella a colombino. I materiali sono di primissima qualità a partire dall’argilla sino
ad arrivare alla smaltatura dove sono stati utilizzati smalti al selenio per il colore rosso e al manganese per
il nero. L’opera è stata battezzata “Autoconsolazione” e raffigura una donna molto magra, parzialmente
raggomitolata su se stessa. “Autoconsolazione” lavora sulle sensazioni in penombra enfatizzate dal colore
e dall’apparente riposo dell’opera. L’occhio corre a cavallo della forma e l’accarezza senza fermarsi
su un angolo o una spigolosità, quasi l’interezza del suo significato, sfugga. Poi lo sguardo si sposta alla
ricerca dell’accento, ed eccolo spuntare nell’estrema e irregolare linea rossa che dalla nuca scivola giù
sino alla schiena e oltre. Dentro l’ombra di quest’anima danza ancora la scintilla del fuoco della speranza.
Realizzata in creta rossa e smalti ceramici nero e rosso per la lavorazione dell’opera sono state usate solo
le mani; dopo aver lavorato la creta sono stati creati dei lucignoli o colombini (sottili corde di creta) che
sono stati poi inseriti e sigillati, uno ad uno, su una base di creta. Il supporto, su cui girava la vaso-scultura
in corso di lavorazione, è il tornio manuale.