Bottiglia-scultura in creta semirefrattaria bianca (prima cottura a 1050 °C, seconda cottura raku a 750 °C), realizzata manualmente a colombino. Decorazione con cristallina craquelé e finitura con cere naturali. Questo manufatto viene alla luce dalla volontà di ricerca di un equilibrio tra la semplicità originaria tipica della ceramica raku e la complessità del tratto nella lavorazione della creta più attuale. Anche i due colori contrapposti, il bianco ed il nero, intimamente legati dalla forte riduzione, evidenziata dal craquelé, creano la mancanza di un limite tra i due elementi. L’opera mette in evidenza nella parte superiore il punto d’unione tra i colombini legati con il tratto lasciato dalla miretta, mentre nella parte inferiore il tutto è sigillato con una brunitura, realizzata con sassi levigati, lasciata in qualche punto incompleta per dare più naturalità al pezzo ed evitare un effetto specchio troppo deciso. La cristallina bianca craquelé armonizza il pezzo che diventa puro oggetto estetico lontano dal suo utilizzo ma ugualmente fruibile nell’essenzialità dell’idea del piacere e della soddisfazione visiva.