Opera realizzata partendo da un blocco di argilla refrattaria nera, liberamente modellata con un martello
ed un pezzo di legno. Biscottata in forno elettrico a 980 °C, è stata decorata con smalto matt bianco semitrasparente ed ossido di rame e successivamente sottoposta a processo di cottura e raffreddamento con
tecnica raku. L’opera è completata, infine, con l’inserzione di due chiodi antichi forgiati. L’idea di base era
la realizzazione di un oggetto umile, discreto, con forme essenziali e compatte. La decorazione è sostanzialmente monocromatica, a parte le tracce di rame prodotte dalla leggera riduzione in raffreddamento,
effetto tipico del raku occidentale. La ricerca di Ligrone ha voluto rendere il senso quasi fossile della materia,
della pesantezza, della gravità, alleggerita tuttavia dallo slancio verso l’alto, dall’effetto spugnoso
della superficie e dall’inserimento dei chiodi. Questi, infatti, hanno una duplice funzione: sia bilanciare la
massa compatta del monolite con la loro linea e sia rendere indefinita la collocazione nel tempo dell’oggetto,
facendone quindi un’opera che c’è da sempre e sempre ci sarà.