Una passeggiata per mercatini e all’improvviso una bancarella con resine profumate. Aveva un’aria così
antica, fuori dal tempo. I grani d’incenso da bruciare riportano alla memoria atmosfere lontane e mistiche,
spazi inondati di luce naturale e fumi profumati. L’impiego di queste resine è infatti, molto antico.
Indipendentemente dalla religione e dal credo, si è sempre pensato che l’incenso e il suo profumo rappresentassero un dono gradito agli dei. L’artista non ha resistito, ha acquistato incenso e mirra e ha realizzato il suo braciere. Da un punto di vista tecnico, l’oggetto presenta una coppa molto grande rispetto al gambo sottile. Oltre all’aspetto estetico questa struttura consente una solida impugnatura, senza rischio di
scottature. All’interno del calice c’è un piatto asportabile, smaltato, in cui poggiare il carbone e i grani così
da poterlo sostituire in caso di usura. L’intento era dare al calice un aspetto antico, senza grandi finiture di
pregio, ricoprendolo di ingobbio marrone misto a sabbia, decorato con incisioni. L’interno è impermeabilizzato
con vetrina trasparente craquelé che permette una pulizia dal nero dei fumi e ha un aspetto antico
dato dalle fessurazioni tipiche del craquelé.