Dalla sua città è visibile il fenomeno di rifrazione della “Fata: Morgana”, come nei miraggi del deserto.
Morgana appare come in una magia e scompare in un attimo, sospesa fra sogno e realtà. La “Fata Morgana”
di Nietta d’Atena è la personificazione delle umane illusioni, della realtà immaginata, desiderata.
Morgana, nasce fluttuando da un vortice marino, si ferma nell’immobilità del non tempo per poi scomparire.
L’artista ha fermato quell’attimo come in un fotogramma prima che l’immagine possa scomparire.
Questa scultura rappresenta anche l’essenza della bellezza del mare mediterraneo, perché Nietta ama
questi luoghi, qui ci sono le sue radici, la trasparenza del suo mare e l’azzurro del suo cielo, qui c’è il calore
del suo sole e la meravigliosa luce del Sud. La tecnica usata è il bronzo, la base in legno di ulivo della sua
terra. L’opera, pezzo unico, fa parte di sculture esposte all’“Agorà Gallery” di New York nel 2011-2012 ed
“Arte Padova” nel 2010.