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‣ CATEGORIA‣ Ceramica > Terracotta
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Mi muovo nello spazio e lascio tracce per segnare un percorso. La mia è una mappatura orizzontale dei luoghi scelti per dare il via al viaggio alla caccia delle tracce, quando lo spazio è molto
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Mi muovo nello spazio e lascio tracce per segnare un percorso. La mia è una mappatura orizzontale dei luoghi scelti per dare il via al viaggio alla caccia delle tracce, quando lo spazio è molto grande uso una planimetria del luogo, altrimenti interagisco in maniera istintiva, segnando i luoghi secondo un criterio emozionale immediato.
Le tracce che lascio sono piccoli oggetti di ceramica: terracotta solo parzialmente smaltata della dimensione di 4/5 centimetri, in forma di animali – prevalentemente volpi - ma anche cuori o fiori.
Li dissemino nei luoghi in cui mi trovo spesso per occasioni di studio o ricerca in ambito artistico ma anche per altro (un locale, un edificio, una piazza, una città) e, lì, dopo aver distribuito gli oggetti, a questo punto, invito il pubblico a prenderli e a portarli via, altrove, nei propri luoghi.
L’interazione con il pubblico provoca una modificazione dell’opera, o meglio, la sua stessa esistenza. La caccia esiste solamente se è esperita. L’azione del fruitore è il contenuto dell’opera, essa non esisterebbe senza l’interazione del pubblico. In questo senso le indicazioni che lascio al pubblico sono parte integrante del lavoro, lo
attivano facendo partire la caccia al tesoro. La documentazione, a sua volta, è una parte importante del lavoro e si svolge in prevalenza mediante l’uso di un social network, dentro il quale è possibile inviare immagini e testi relativi alle nuove collocazioni delle piccole ceramiche e la “caccia” continua. L’opera, quindi, non è intesa come un’installazione ma come un processo.
La parola Caccia è usata come sinonimo di ricerca, il senso è quello dell’andare, del cercare, del perseguire un intento di scoperta.