Scultura di marmo bianco Calacatta con base in acciaio. L’opera rappresenta un fantastico futuro in cui
la natura si trasforma e si incrocia tra le varie specie. Un rapporto fra natura e uomo dove non si capisce
chi aiuta e chi è aiutato; se sia l’uomo ad aver bisogno della natura o se la sfrutta per poter salire più in
“alto”. Questo è l’albero a cui si innestata un arto umano che dà origine a un frutto/uovo, da cui nascerà
forse una nuova specie. Con questa scultura l’artista cerca di rappresentare questo rapporto di ambiguità
fra il “dare” e il “ricevere” (che si può anche leggere come “prendere” o “lasciare”), evidenzia l’importanza
di questo scambio, di questo equilibrio che negli ultimi tempi vacilla. L’ambiente infatti, nel corso
dei secoli, è andato mutando, perdendo le caratteristiche “naturali” per acquistare quelle di un ambiente
progressivamente “umanizzato”. L’opera è ricavata da un pezzo unico con la tecnica dell’intaglio diretto,
la figura è stata realizzata completamente a mano direttamente sul marmo senza l’ausilio di schizzi o
bozzetti preliminari, per non avere vincoli e poter fare delle modifiche al momento seguendo le venature
e la loro direzione; in tal modo Pasquale ha cercato di non forzare la natura e le caratteristiche del marmo.