L’arte è una forma di ascetismo, ossia la ricerca e la testimonianza di una dimensione di immediatezza
esistenziale. La forma dell’arte viola gli stereotipi spazio-temporali della percezione quotidiana. Arte è un
fare a pugni con la quotidianità, un infrangere le catene della necessità dei luoghi, dei tempi determinati,
delle maschere sociali. Niente è più a tempo debito. Nulla è dovuto. Si respira libertà: la nevrosi del tempo
rotolante viene annullata. “Interpretazione spaziale” nasce proprio da questa idea di arte che la Nurigiani
trasmette attraverso un’opera realizzata con il materiale che sente più vicino al suo modo di esprimersi. Il
ferro è una materia di grande potenzialità espressiva, che pone l’artista in una condizione di sfida e come
tale è un materiale, tra quelli che utilizza e che predilige. Il primo passo è quello di tagliare delle strisce di
ferro che la scultrice inizia a muovere, fino allo sgusciare della forma, come se si immergesse nella struttura
stessa della materia; proprio così nasce la scultura. Nella colonna di Travertino è praticato un taglio per
inserire la parte modellata in ferro. Essa viene fuori da una lastra di ferro dello spessore di 2 mm tagliato
a fasce di 16 cm, calandrato e saldato.