Si tratta di una ricchezza puramente immaginaria, di una suggestione barocca realizzata esclusivamente con materiali di recupero. Era da qualche tempo che pensava ad una lampada massimalista, che mutasse aspetto mentre gli si cammina intorno, una cosa viva agghindata a festa in giro per la casa; “Maria Antonietta” è stata il pretesto per sentirsi autorizzata all’esagerazione. Ha costruito un cappello enorme, quasi sproporzionato rispetto alla base che è stato lavorato come se fosse un tessuto ricamato, la cui trama è composta da innumerevoli fili di natura diversa, ha intrecciato i numerosi materiali in modo sempre nuovo, senza regole, con l’unico scopo di valorizzarli per ottenere un oggetto spumeggiante. In questo modo la struttura perdendo l’iniziale forma omogenea, mostra profili sempre differenti attraverso i quali si fa strada la luce. Da un lato più intensamente per poi attenuarsi là dove la trama ha spessore maggiore senza mai oscurarsi del tutto. La base snodabile è anch’essa ricoperta di tessuto, può alzarsi e abbassarsi, girare e inclinare il capo, essere ammirata dall’angolatura che si desidera.