Dopo tanto femminismo, tanta contrapposizione e competizione tra uomo e donna, quest’opera vuole celebrare la fusione estetica tra due mondi, tra due corpi che assurgono simbolicamente a modello universale dei due sessi. La volontà di Fumasi è quella di esprimere l’unità tra i due corpi che avviluppati simbioticamente l’uno all’altro non danno più il risultato algebrico di due figure, ma si fondono in un solo essere. Una metafora d’amore che non vuole essere solo carnale e fisica, ma intende esprimere l’unità spirituale dell’umanità. L’artista ha realizzato una struttura in ferro e rete metallica, ha modellato direttamente in gesso la scultura utilizzando spatole, raspe e raspini; successivamente ha uniformato la superficie rendendola liscia fino a farla sembrare marmo. Terminato il modello ha realizzato una forma in vetroresina bivalve, in modo da poter stampare all’interno l’opera in due metà. Successivamente, ha unito le due parti, stuccato l’opera e poi ha dato una mano di “fondo” preparatorio per far aderire al meglio la vernice sintetica a spruzzo, come si fa per un’automobile.