L’opera esprime una sintesi grafico-pittorica-materica. Una base di colore nero, piatto e forte, su cui si
afferma una figura femminile, con manifesti segni e taglio verticale in posizione centrale. In evidenza,
sul corpo dorato, affiorano un triangolo rosso e una mezza luna sospesa sopra il capo. L’interesse verte
sulla materia così posta in evidenza, ma anche sul colore oro e sulla figura mitologica. Taglienti schegge
costruiscono una narrazione iconografica ricca di riferimenti metaforici e carichi di femminilità. La superficie
dipinta ha memoria antica e sacra, lo sfondo è il buio infinito di una notte che ha solo una mezza luna
sospesa sul capo. Un’opera dedicata alla mitologica Dea Madre, dalle caratteristiche femminili in cui ogni
donna può riconoscersi. Il taglio che accede all’essere profondo nel corpo, come sede e origine fisica,
fessura per respiro, come essenza della vita, come spazio intimo, come solitudine popolata, come scavo
dell’artista, dove la solitudine è preziosa per l’elaborazione di forme. La doratura ha richiami sacrali, unita
al triangolo rosso come luogo di nascita e morte. Un lavoro forte correlato al tema della materialità del
corpo, alla sua fragilità e alla sua forza.