Il processo creativo, caratteristico dell’opera, è stato immediato, istintuale, materico e reso in una gestualità
forte e decisa. Il connubio tra pittura e scultura riproduce la complessità delle dinamiche naturali;
le variazioni cromatiche trasportano l’osservatore all’interno di un caotico flusso evolutivo, misterioso e
inebriante nel suo incessante susseguirsi di luci e ombre, di pianeti e di lune. Al centro di questo contesto
è posta la donna, che levandosi in uno scenario cosmico, imprime a quest’ultimo una legge alla quale
esso si sottomette docilmente, senza tuttavia perdere niente del suo carattere e della sua espressione; al
contrario, la diversità della forma umana e di quella cosmica fanno emergere chiaramente, a seconda del
caso, il carattere precipuo dei due fenomeni. Tutto ciò confermando che dal primordio l’irrinunciabile presenza
femminile attraversa i mondi dell’esserci e dell’appartenerci restando genitrice, luna metamorfica,
progetto mai cancellabile e mai azzerabile per dare senso al tempo della continuità.