La sedia “Ghost” rappresenta il concept di base, il manifesto, da cui i due artisti sono partiti per la creazione delle loro collezioni; un oggetto che doveva sfuggire da ogni vincolo sia ergonomico che produttivo, per imporsi nell’ambiente domestico prima di tutto come presenza scultorea e poetica, dando la precedenza assoluta all’armonia della forma, al piacere della curva, all’evocazione delle sinuosità della natura che così tanto influenzano la loro creatività. La scelta del materiale è stata, come sempre accade per le loro creazioni, una conseguenza della forma: la fibra di vetro ha permesso, infatti, di controllare ogni aspetto dell’oggetto, dal design al suo peso, fino allo spessore stesso del materiale che poteva essere modificato e piegato in conseguenza alle necessità, con un procedimento produttivo lontanissimo dalla produzione industriale. Anche per questo aspetto era piaciuta a Cedri e Martini. La sua complessità produttiva è stata inoltre la ragione della loro evoluzione: il motivo per il quale l’oggetto sembrava irrealizzabile per chiunque, è stata anche la ragione che li ha spinti oltre la progettazione e verso la produzione personale dei loro pezzi, avviandoli verso quel concetto così italiano di bottega d’arte in cui oggi si riconoscono pienamente.