Il 2011 è stato segnato duramente da inondazioni, uragani, incendi, ogni vicenda ha la sua storia, ma un
evento più di altri è rimasto impresso nella mente dell’artista, lo tsunami in Giappone. Non dimentica
i vortici d’acqua, enormi, carichi di materiale, di automobili, di case e purtroppo di persone. L’idea di
simboleggiare in qualche modo quei vortici nasce quindi in questo modo, attraverso quelle terrificanti
immagini impresse nella mente. Prende quindi forma questo primo vaso, al quale ha attribuito il nome di
“Outside-vortex” e sul quale ha realizzato con una serie di passaggi irregolari con sgorbia, segni eseguiti
esternamente al vaso. Questi “vortici”, accompagnati dalle spaccature del legno dovute alla bruciatura e
lasciate volutamente inalterate, si alternano con le gradazioni di colore a volte intense o appena percettibili,
il tutto a enfatizzare il concetto di distruzione. Sono stati realizzati due esemplari unici con dimensioni
e colori differenti ma concettualmente identici, “Inside-vortex” è il nome del secondo vaso.