![Collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria](/media/articoli//d/d8/d84/d841/d8411/Clogo_bacDetail.jpg)
Con questa esposizione Alessandria si riscopre epicentro di fenomeni artistici e culturali dagli ultimi decenni del Settecento fino alla fine del Novecento e propone le opere di pittori e scultori legati al territorio per avervi gravitato culturalmente o per avervi avuto i natali. I soli nomi di Pellizza, Morbelli, Bistolfi e Carrà bastano a indicare un ruolo di primissimo piano nel dare vita ai movimenti più importanti e innovatori del panorama artistico.
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Il peso di Pellizza da Volpedo e Morbelli nel delineare i contorni e nel segnare da protagonisti la sintassi del Divisionismo; il contributo di Bistolfi alla scultura simbolista, di cui si può definire il massimo esponente e il determinante ruolo di Carrà nella definizione teorica e nello sviluppo del futurismo così come della pittura metafisica e sul finire degli anni ‘20 nel “ritorno all’ordine”, ovvero alla riscoperta della purezza formale tipica del rinascimento italiano, alla ricerca di atmosfere arcaiche e a immagini senza tempo: siamo di fronte a una sequenza di fatti attraverso i quali si configura una felice congiunzione che poche altre città di provincia possono vantare. Senza dimenticare Migliara, vedutista tra i più raffinati in quella stagione che di poco seguì quella dei Canaletto e dei Bellotto.
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In questo humus i semi generosamente lanciati dai più grandi hanno germogliato, in una stagione per molti versi irripetuta. Accanto a queste figure di primissimo piano, hanno avuto i natali ad Alessandria molti artisti che, in una dimensione più circoscritta, hanno colto e assimilato l’eredità dei loro maestri e capiscuola. Tra questi Morando e Caffassi, ma soprattutto a Bozzetti il cui peso nella storia dell’incisione italiana è forse ancora in parte da valutare in tutta la sua importanza. Questi sono gli artisti che hanno rappresentato Alessandria nelle grandi esposizioni come la Biennale di Venezia o che, come Luigi Onetti, hanno saputo raccontare il paesaggio del Monferrato con stilemi ancora oggi ineguagliati, o come Barabino, che ha avuto la forza di ricevere l’eccezionale eredità del suo maestro Giuseppe Pellizza. Un’ultima selezione di opere è dedicata alla storica battaglia napoleonica di Marengo, dove si fondono una visione puntuale delle battaglie, la descrizione del paesaggio piemontese e gli eroismi di anonimi militari.
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La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ha scelto di privilegiare proprio questi autori nel definire le linee della propria collezione. L’acquisizione di opere di artisti legati al territorio è stato un impegno che ha consentito di riportare a casa veri capolavori, che per la prima volta vengono esposti in maniera corale, con un allestimento che permette al visitatore di scorgere inediti rispecchiamenti, di stabilire confronti e suggerire rimandi. Aggirarsi tra i quadri di questa esposizione consente un progressivo avvicinamento a quel non ben definito genius loci di cui è tempo di acquisire piena consapevolezza.
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L’esposizione è realizzata e curata da Palazzo del Governatore, società strumentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, in collaborazione con Civita per i servizi di accoglienza e la comunicazione. Si avvarrà di un bookshop dove saranno in vendita prodotti editoriali inerenti l’esposizione e il territorio, il cui ricavo sarà in parte devoluto a favore della Fondazione Solidal onlus; saranno disponibili inoltre audioguide a noleggio e visite guidate su prenotazione, che si estenderanno anche a Palatium Vetus.