Studio la Città apre la primavera espositiva presentando una grande mostra retrospettiva dedicata all’artista Carol Rama (1918-2015) le cui opere, anticonformiste e trasgressive, hanno lasciato un segno indelebile nell’Italia del dopoguerra influenzando il lavoro dei più grandi intellettuali del ‘900.
La mostra, curata da Marco Meneguzzo, ospita un corpus di opere frutto di un’accurata selezione operata grazie alla collaborazione con Pinuccia Sardi, presidente della Fondazione Sardi per l’Arte. Nata a Torino nel 2014 la Fondazione opera per valorizzare figure importanti, note e meno note, del panorama artistico novecentesco, promuove iniziative a favore di giovani artisti, critici, studiosi, curatori, e svolge un lavoro di ricerca per recuperare documenti e archivi.
Nel 2019 La Fondazione Sardi per l’Arte ha acquistato dagli eredi il contenuto della casa studio dell’artista, cedendolo in comodato all’Archivio Carol Rama, che oggi lo gestisce e ne rende possibile la fruizione al pubblico.
Con questa mostra Studio la Città porta per la prima volta il mondo inquieto di Carol Rama a Verona e, per l’occasione, sceglie di riconfigurare il proprio grande open space con un allestimento realizzato ad hoc per ricreare l’intimità della casa.
L’abitazione di via Napione a Torino e gli oggetti in essa contenuti, hanno occupato un ruolo molto importante nella vita e nell’operato dell’artista la quale, nel corso degli anni, ha fatto della propria casa una grande opera d’arte totale.
Anche per questo motivo, la mostra include una sezione dedicata a 12 fotografie dell’artista Bepi Ghiotti tratte dalla serie Inside Carol Rama. I lavori di Ghiotti, gentile concessione della Galerie Isabella Bortolozzi, sono realizzati in due anni di sessioni fotografiche all’interno della casa di Carol Rama e ci permettono di entrare in punta di piedi nello spazio intimo dello studio. Negli scatti prevale volutamente il buio che caratterizza gli ambienti: la macchina è fissa sul cavalletto per lasciare che le immagini, quasi per osmosi, si trasferiscano sul supporto registrante.
Si è trattato di un viaggio nell’universo di Carol e della sua arte: ogni molecola d'aria è Carolina in questa casa, non solo gli oggetti e la loro disposizione ma anche le molecole d'aria ferma e stantia negli angoli bui e nascosti, sotto i cumuli di riviste, tra gli strumenti per far pittura, le scatole […], dichiara il fotografo.
Un altro sguardo fotografico all’interno della casa-studio di Rama è rappresentato in mostra dagli scatti in bianco e nero di Roberto Goffi, parte di una serie ampiamente pubblicata dal titolo La Casa di Carol, che Goffi ha realizzato utilizzando l’obiettivo di una vecchia macchina fotografica a soffietto degli anni’30, appartenuta al padre.
Carol Rama abita in una casa che ormai non è più una casa, ma è un museo. Casa nera di anni, del nero vellutato che solo il nerofumo sa dare, restituendo profondità di abissi senza fondo e ricetti di fantasmi; casa labirintica di storie rappresentate e cristallizzate, chiuse sui ricordi, sugli incontri, sugli amori.
Nonostante un’infanzia borghese agiata (Rama era figlia di un imprenditore che collaborava con aziende automobilistiche dell’epoca), l’artista presto si scontra con episodi familiari sventurati tra i quali le cure psichiatriche della madre e il probabile suicidio del padre. La sua arte diviene quindi un modo per esorcizzare sofferenza e paure interiori.
Il lavoro, la pittura, per me, è sempre stata una cosa che mi permetteva poi di sentirmi meno infelice, meno povera, meno bruttina, e anche meno ignorante… Dipingo per guarirmi.
Questa esposizione intende ripercorrere i momenti fondamentali della carriera di Carol Rama attraverso le opere e le differenti tecniche che hanno contrassegnato passaggi importanti della sua vita artistica e personale, dai primi acquerelli erotici, ai lavori tattili degli anni Sessanta e Settanta costellati da presenze inquietanti, come piccoli occhi in vetro o camere d’aria in gomma, fino alle incisioni più recenti.
Carol Rama
Eccentrica e trasgressiva, Carol Rama è stata ammirata dalla critica e dai più grandi intellettuali del ‘900. Grande amica di Italo Calvino ed Edoardo Sanguineti, oltre che di Carlo Mollino, Massimo Mila, Felice Casorati, Man Ray e Andy Warhol, nel 2003 ha ricevuto a Venezia il Leone d’Oro alla carriera. Nata nel 1918 Olga Carolina Rama inizia a esporre nell’immediato dopoguerra sotto la Mole, ma la prima esposizione, nel ’45 alla galleria Faber, viene chiusa perché ritenuta oscena. Carol Rama, infatti, si distingue per il suo anticonformismo pittorico nella seconda metà degli anni quaranta, che toccava temi tabù dai caratteri erotici e violenti. Il percorso di Carol Rama fu caratterizzato, inoltre, da un’evoluzione continua, da un’instancabile sperimentazione e da una vita segnata dal suicidio del padre e dalla nevrosi della madre.
Fondazione Sardi per l’Arte
La Fondazione Sardi per l’Arte, avviata nel 2014, opera a Torino a favore dell’arte moderna e contemporanea ed è nata dalla passione per l’arte della sua fondatrice, Pinuccia Sardi. Tra le sue principali attività sono da annoverare: la realizzazione del catalogo ragionato dell’opera di Carol Rama, che sarà presentato nell’estate 2022, Il sostegno agli artisti con il supporto alle singole ricerche e alle produzioni. La promozione e valorizzazione degli autori internazionali e torinesi. Il rapporto con le istituzioni e le realtà culturali del territorio. L’educazione all’arte e la formazione.
Dopo decenni dedicati all’attività di galleria – spiega Pinuccia Sardi – ho sentito la necessità di concentrarmi su una dimensione più protetta per favorire e approfondire le ricerche di artisti e curatori e per indagare l’arte sia da un punto di vista storico che contemporaneo, locale come internazionale. Ho scelto la costituzione di una Fondazione dedicata all’arte seguendo gli interessi che già avevo avviato con l’attività della Galleria Carlina, e prima ancora con quella di Grafica Internazionale che mi hanno permesso, con oltre quarant’anni di lavoro e di esperienza, di approfondire la ricerca di artisti come Carol Rama della quale la Fondazione è oggi uno dei principali promotori, ma anche Carla Accardi, Dadamaino, Maria Lai, Alighiero Boetti, Stanley Whitney, solo per citare alcuni nomi. I progetti futuri della Fondazione sono quelli di tutela, promozione e valorizzazione dell’arte con un interesse particolare in merito alla produzione di artisti contemporanei.
La Fondazione promuove annualmente il Premio Carol Rama, assegnato all’artista che interpreta, attraverso la sua ricerca e il suo lavoro, l’ideale di creatività femminile non-convenzionale e la libertà artistica che Carol incarnava e trasmetteva con le sue opere e la sua personalità.
CAROL RAMA
Seduzioni e Sortilegi
Periodo espositivo
12 marzo – 4 giugno 2022
Opening: 12 marzo 2022, ore 11 (su prenotazione)
Obbligo di green pass rafforzato
Sede
Studio la Città, Lungadige Galtarossa 21, 37133 Verona
Orari
lunedì 14 – 18
martedì / venerdì 9 - 13 e 14 – 18
sabato (previa prenotazione) 9 – 13
Possibilità di visite guidate unicamente su prenotazione
Per ulteriori informazioni e immagini, scrivere a:
Ufficio Stampa: Studio la Città | +39 045597549 | ufficiostampa@studiolacitta.it