Elena Gastaldon vive e lavora tra Arcugnano (Vicenza) e il Lago di Como. Donna sorridente e dolce, ma volitiva, comunicativa e assorta, un'artista che trasferisce nei gioielli e nei suoi oggetti di design i significati ancestrali della vita. L'Infinito si precipita nella Quotidianita', L'archetipo che si clona nel Presente sono temi ricorrenti nei suoi lavori. Attraverso i gioielli Elena Gastaldon propone un viaggio su una personalissima Macchina del Tempo, alla ricerca delle Origini e dell'Immutabile. Ma lei sa bene che la meta e', in realtà', un'altra: perché' il viaggio più' lungo e difficile e' quello che ognuno compie dentro di se'.
Elena Gastaldon concepisce e crea gioielli-talismani che hanno un’ispirazione a volte simbolica e a volte legata alla natura e all'energia che ci circonda, e che e' ancora non del tutto codificata, una energia che sembra magica perché' ancora non siamo in grado di spiegare gli effetti che crea.
E così', attraverso le sue opere vediamo come Elena interpreta la sua arte.
La Villa Rotonda, opera di Andrea Palladio, è stata fonte di ispirazione per questo suo gioiello. Le forme che strutturano questo ciondolo rispecchiano il progetto dell’architetto cinquecentesco e sono rispecchianti il Mandala tibetano, i simboli e le linee diventano accentratrici di flussi di energia. “Sostare ai piedi della collina su cui sorge la Rotonda trasmette un senso di benessere”. E' lo stesso spirito di pace che anima i templi buddisti, racchiusi in una cinta quadrata in cui si aprono i quattro portali. La base quadrangolare della villa, con i suoi quattro pronai sporgenti, riporta all'ordine, alla stabilita', all'armonia del cosmo, all'eleganza della divina proporzione. E' l'equilibrio che intercorre tra le quattro stagioni, tra i quattro punti cardinali, tra i quattro elementi essenziali della vita: terra, aria, acqua, fuoco.
La Rotonda intesa come "porta celeste" che permette "quel passaggio", come un tempio che funge da collegamento tra la terra e il cielo.
Nel gioiello “Rinascita, Omaggio a Federico II e al suo Castel del Monte”, l’artista interpreta Castel del Monte, questo misterioso "libro di pietra", che accoglie il visitatore che osserva con occhi diversi.
Questo enigmatico edificio si staglia imponente ai piedi della Murgia e la sua reale funzione e' ancora misteriosa. Rappresenta il punto di incontro di diverse culture: bizantina, araba, romana, nordica, che roteavano tutte intorno alla complessa figura di Federico II di Svevia, lo " Stupor Mundi".
La forma perfettamente ottagonale, rispettando l'equilibrio della sezione aurea, la divina proporzione, regolatrice dell'armonia terrena, e' orientata astronomicamente creando infiniti giochi di luci ed ombre negli equinozi e solstizi dell'anno. L'ottagono rappresenta la posizione intermedia fra il cerchio, che da sempre rappresenta Dio e la sfera celeste e il quadrato, che indica l'uomo e la dimensione terrena. E' il simbolo dell'elevazione, del cambiamento di livello, della vita eterna cui aspira ogni uomo.
Infine la collana in oro e pietre che interpreta la musica di "per Elisa" di Ludwig van Beethoven. Attraverso i colori naturali delle pietre, posizionate rispettando le prime otto battute del pentagramma, Elena ha in qualche modo interpretato la vibrazione, l'energia che trasmette la musica. Sette sono i chakra, i principali centri di energia presenti in tutti gli essere viventi. Ad ogni chakra corrisponde un colore, una vibrazione, una nota musicale, una pietra naturale, un organo del corpo che produce ormoni, un senso.
Il DO, la vibrazione più' bassa corrisponde al primo chakra, il centro che ci collega alla terra, l'infrarosso; via via troviamo l'arancione, che corrisponde alla nota RE, il giallo per il plesso solare, il chakra che ci collega al mondo esterno, la nota MI. Il verde e' il cuore, il blu e' il SOL, corrisponde al chakra della gola. Il viola e' il terzo occhio, collegato all'ipofisi, al SI, la nota con la vibrazione più' elevata, corrisponde al bianco dell'ultravioletto, simboleggiato dal diamante.
Elena Gastaldon lavora come designer per le aziende e per se stessa con una linea di borse in vendita nei bookshop dei musei; e' docente alla Scuola d'Arte e Mestieri di Vicenza, dove insegna stilismo e progettazione grafica nei corsi di oreficeria, accessori moda e pelletteria.
Attualmente sta tenendo un corso, nuovo nel suo genere, legato al turismo religioso, una nicchia che si sta ampliando e sviluppando, poiché c'e' una richiesta sempre piu’ crescente di oggettistica artigianale da parte dei fedeli che visitano i vari santuari.
Il corso “Mani, piedi, cuori” e' un chiaro riferimento agli ex voto che si trovano nei santuari mariani.