Attraverso cinquanta opere di otto artisti, provenienti da collezioni private internazionali, Japan now! analizza le principali tendenze NeoPop nipponiche, principalmente connesse all’artista Takashi Murakami e al suo caratteristico stile Superflat (il “Superpiatto”).
Murakami prosegue la tradizione pittorica giapponese delle immagini piatte, già propria di Katsushika Hokusai, ipermodernizzandola e fondendola con le principali culture contemporanee metropolitane, come il fenomeno sociologico ed estetico della cultura kawaii, che è caratterizzato dall’eccesso di icone dolci e puerili e che si materializza nella cristallizzazione dell’età infantile a tempo indeterminato, o quello degli otaku, termine con cui vengono definiti coloro che nutrono una passione ossessiva verso manga, anime o videogiochi.
Gli artisti contemporanei giapponesi esposti presentano un mondo personale, pieno di visioni eccentriche, quasi poetiche, e si interrogano sulla frontiera tra visione e percezione, creando un mondo onirico e delicato; in altri casi la peculiarità radica nell’originalità e nel potere delle immagini della cultura popolare giapponese, che si muovono fra tradizione e innovazione.
La mostra comprende principalmente opere di Takashi Murakami, considerato l’Andy Warhol giapponese e riconosciuto internazionalmente per la sua particolare sintesi tra arte giapponese tradizionale e contemporanea, fusa con pop art americana. Nella mostra Japan now!, si possono ammirare anche numerose opere di Yoshitomo Nara, un artista di culto nell’universo pop giapponese, influenzato tanto da anime e manga come dalle principali subculture urbane occidentali, dalla musica punk rock al graffitismo, col risultato di un’opera perversa e naif.
Sono presenti anche alcune composizioni dei più promettenti talenti della scena nipponica (Aya Takano, Chiho Aoshima, Mr., Chinastu Ban, Mahomi Kunikata e Akane Koide), giovani artisti della factory di Murakami, la KaiKai Kiki Company.
Ciascuno di loro ha sviluppato una propria peculiare poetica: Aya Takano crea maliziose e inconsuete figure femminili; il mondo immaginato da Chiho Aoshima è un universo sorprendente di colori acidi generati al computer; gli esili adolescenti di Mr.sono ispirati ai manga; la peculiare estetica sviluppata da Chinatsu Ban è chiaramente legata al mondo dell’infanzia; l’opera di Mahomi Kunikata è connessa alla cultura otaku e legata al fenomeno del cosplay; le atmosfere inquietanti della giovanissima Akane Koide ritraggono le preoccupazioni proprie dell’adolescenza.
Dietro tutto ciò si cela non solo il desiderio di portare una ventata di novità nel panorama artistico giapponese, ma soprattutto la volontà di dare una forma concreta alle ansie, ai turbamenti e alle contraddizioni di una generazione, una polemica estetica, sociale ed esistenziale che è palese in tutti gli artisti selezionati.