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BIO:
Alla domanda “che lavoro fai?” non so mai cosa rispondere… Costumista? Be’, sì: ho lavorato soprattutto come costumista da quando mi sono laureata all’Accademia di Brera di Milano nel 2005. Ma non solo: forse proprio questa formazione mi ha portato ad esprimermi attraverso le stoffe, le mie lavorazioni materiche sono diventate prima quadri e poi addirittura sculture: la fibra tessile ha preso forma ed apparente rigidità senza essere assolutamente violentata da processi chimici. Quindi “moda”? Non proprio: il concorso European Tuta Award indetto dal Museo del Tessuto di Prato mi ha permesso di confrontarmi con successo con questo mondo luccicante e così lontano dal mio. Da costumista teatrale il corpo è stato il mio terreno di ricerca e sperimentazione, una base attorno alla quale sviluppare un mondo ed è questo che vorrei fare… Vorrei avvicinare la magia metamorfica del teatro e la sua artigianalità all’amore per le forme e all’eclettica eleganza contemporanea del design. Vorrei continuare a sperimentare con i più svariati materiali lasciandomi ancora ispirare da colori, profumi, sapori e suoni.
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